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Ma basta parlare di noi, parliamo d'altro.

27 ore a uccidere inchiostro. Per Idea.



27 ore a uccidere inchiostro. Per Idea.

Ho disegnato mia figlia Idea con la china, usando la tecnica del puntinismo: un delirante esercizio di follia.
Si tratta di dosare le sfumature che vanno dal nero fino ai grigi più effimeri giocando sulla disposizione di migliaia di minuscoli puntini di inchiostro.

Ho preso una foto* di quando la piccola aveva 18 mesi, un cartoncino Fabriano 200 gr, una matita tenue per disegnare le linee essenziali, un pennino Rotring 0,15 caricato a china nera.
27 minuti per comprare tutto, 27 minuti per costruire una griglia di riferimento e disegnare a matita, 27 ore per uccidere.
Quest’assassinio è successo in cucina, nelle sere di novembre 2013, col pieno consenso della vittima.
Ho chiesto all’inchiostro se preferiva restare vivo e liquido, ma senza forma, nella capsula cilindrica del pennino; o se invece volesse far provare un brivido alle sue molecole ed essere eternato in un ritratto.
“Brivido”, mi ha detto.
E io l’ho freddato, seccato e frammentato in milioni di puntini e lineette nere.

Un lentissimo supplizio, testimoni una lampada e del caffè (che il caffè ti fa compagnia anche se è notte).
Ho dovuto macchiarmi le mani di sangue nero, ma mi sono sentito vivo.

(*scattata a “La Panoramica”, un posto che adoro, a Morano Calabro).

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